associazione culturale che promuove le arti, la cultura e il piacere d'incontrarsi

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venerdì 17 ottobre 2014

Io AMo CENTOCELLE. IL QUARTIERE SIAMO NOI!


La ferma volontà degli abitanti di Centocelle di reagire al preoccupante degrado ambientale del quartiere, manifestata già nell'incontro del 1° ottobre scorso con l'assessore del V Municipio Giulia Pietroletti, si sta concretizzando velocemente.

Mercoledì 15 ottobre, diversi gruppi già impegnati sul territorio e altri singoli cittadini si sono ancora riuniti, su iniziativa di Simonetta Rossi, presidente del Geranio, per definire i termini di una nuova realtà associativa, finalizzata proprio alla riqualificazione dell'ambiente.

Sulla scelta del nome sembra esserci già un accordo: Io AMo CENTOCELLE, con la doppia lettura "I AM" per sottolineare anche il senso d'appartenenza. Come a dire, Centocelle sono anch'io che ci abito e voglio che sia migliore.

Il nome dunque c'è, a breve ci sarà anche un logo ed è chiaro anche il primo obiettivo della nuova associazione: il recupero del parco Madre Teresa di Calcutta, un'area verde destinata soprattutto ai bambini, ma attualmente inutilizzabile a causa del forte degrado. Verrà innanzitutto organizzato un evento sul posto, aperto a tutti, per comunicare i progetti finora discussi (per esempio la creazione di un'area destinata ai cani, con obbligo per i proprietari degli animali di curare tale spazio). Sarà l'inizio di tutta una serie di azioni volte alla bonifica della zona, in modo da restituire ai suoi abitanti, oltre al parco, un quartiere pulito e vivibile. Il tutto in collaborazione con le istituzioni, a cui verranno richiesti controlli, verifiche e interventi dove necessario.

È auspicabile che iniziative del genere diventino uno spunto per molti altri quartieri di Roma (e in alcuni già sono in atto). Ognuno di noi è importante e può dare il proprio contributo: e se in tanti si decide di cambiare, è possibile che qualcosa di buono succeda. Così magari diamo un esempio positivo anche alle nuove generazioni, perché parole come "partecipazione" e "impegno civile" non siano mai vuote.
Non cediamo all'apatia e al disinteresse che spesso ci caratterizzano come cittadini: prendiamoci cura di quello che abbiamo, perché è anche nostro. E facciamo in modo che venga curato da chi di dovere.
Certo, ci vuole passione, buona volontà: questo sì. Impegnarsi non è facile e oltre al degrado ambientale e alle cattive gestioni c'è da combattere contro l'indifferenza, l'individualismo e l'illegalità che caratterizzano purtroppo la società odierna. Ma se continua così non si va da nessuna parte… e forse è proprio ora di cambiare rotta.
«Libertà è partecipazione», diceva in una sua canzone Giorgio Gaber. Proviamola, questa forma di libertà: magari funziona e ci piace.

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