Chi ieri sera ha partecipato al primo
Foto-Lounge della stagione (il "salotto fotografico" del
Geranio), tra una birra e una pizza ha potuto scoprire diverse cose.
A parte la notizia sconvolgente che i
giapponesi sono tendenzialmente disordinati e l'ipotesi probabile,
quasi certa, che Daido Moriyama si tinge i capelli, ci si è potuti
affacciare su diverse modalità del fare e mostrare la fotografia e
sporgersi un po' verso mondi e mentalità spesso molto diverse dalla
nostra.
Salvatore Sanna, Damiano Rosa e Massimo
Boresti hanno raccontato, mostrato e spiegato queste diverse realtà
a una ventina di fotografi, aspiranti fotografi e appassionati di
fotografia, con l'intento di creare un gruppo interessato a crescere
non solo tecnicamente (ricordiamo che al Geranio si tengono corsi e
seminari per vari livelli), ma anche culturalmente, esteticamente,
filosoficamente.
È un'opportunità molto interessante, perché
insieme ci si confronta, si mettono in comune le conoscenze, si crea
un punto di riferimento di qualità anche in un territorio, nel
nostro caso il quartiere romano di Centocelle, che non offre grandi
opportunità di aggregazione di questo genere.
Alla fine della serata abbiamo capito
che Daido Moriyama è un tipo assai strano e che per diventare
maestri di street photography non occorre andare in giro con dei
cannoni ultra tecnologici al collo.
Come sempre, nell'arte, l'intuizione, il pensiero, l'idea e, nel caso della fotografia, il colpo d'occhio, sono il nodo centrale della riuscita di un'opera.
Come sempre, nell'arte, l'intuizione, il pensiero, l'idea e, nel caso della fotografia, il colpo d'occhio, sono il nodo centrale della riuscita di un'opera.
Tra notizie, filmati e curiosità, il
bilancio di questo primo incontro di Foto-Lounge è decisamente
positivo. Una buona partenza per un percorso senz'altro da continuare,
con appuntamenti fissi e altre iniziative da condividere in gruppo.
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